Mario Mariani e Matteo Boccardo, paesaggisti
Il concept
‘Perché un corvo somiglia a uno scrittoio?’
– Dedicato ad Alice nel paese delle meraviglie –
Razionalità e immaginazione si scontrano lungo il cammino per invecchiare senza diventare adulti. La lotta surreale tra loro è rappresentata in questo giardino.
L’intervista
L’ultimo libro che hai letto? E il prossimo?
Mario: ‘Plants of Armenia’. Il prossimo sarà: ‘Giardini in viaggio’ di Laura Pirovano.
Matteo: ‘Teaming with microbes’. Il prossimo sarà ‘Rocce della Liguria’.
Il tuo prossimo viaggio?
Mario: Socotra.
Matteo: I giardini del Nord della Francia.
Colore preferito?
Mario: PANTONE 17-5641 TCX Emerald.
Matteo: Non ho un colore preferito ma se si parla di piante sicuramente verde.
La pianta che ti sta più a cuore?
Mario: Lo Xanthoceras davanti alla vetrata della sala.
Matteo: Molte delle piante del mio giardino sono legate ad una persona o ad un ricordo. Tengo particolarmente ad una Pulmonaria raccolta nelle ultime passeggiate fatte assieme a mia nonna.
Dove vorresti vivere?
Mario: Per ora qua, poi in una casa al mare, ma metà sotto il mare.
Matteo: Mi piacciono i luoghi appartati, magari fra la natura delle prealpi.
La tua epoca storica preferita?
Mario: Prima dell’uomo.
Matteo: I ruggenti anni venti.
Attraverso poche parole, ci descrivi una scena che per te rappresenta “bellezza ed eleganza”?
Mario: Un cobra reale striscia sinuosamente trai bambù alla ricerca del sole.
Matteo: Le erbe ormai dorate di un altopiano di montagna mosse da un leggero vento di fine estate.
Cos’è per te un giardino?
Mario: Un giardino è un ecosistema culturale che tocca, musica, arte, filosofia.
Matteo: Un giardino è un rifugio dal tempo e dallo spazio che creiamo per il nostro benessere, così con il mio lavoro mi piace costruire luoghi dove le persone possano stare bene.
Cos’è per te la fiaba?
Mario e Matteo: Un mezzo per rimanere bambini.