5. “5”


Mario Mariani, paesaggista

Il concept

L’idea nasce dalle farfalle e continua con rettili e anfibi, fino alle piante. Un viaggio nel colore, tra regno animale e vegetale, attraverso i 5 continenti.

L’intervista

L’ultimo libro che hai letto? E il prossimo?
Leggo continuamente libri di aggiornamento. Però l’altro giorno un’amica mi ha lanciato sul divano “Tito di Gormenghast” di M. Peake in cui le uniche presenze vegetali sono una enorme quercia e qualche lichene. Sarà il prossimo.

Il tuo prossimo viaggio?
Incredibilmente mi piacciono i deserti dove l’occhio e l’anima vagano all’infinito. Sono stato nel Sahara, ora mi piacerebbe vedere il Deserto dei Gobi. Bisogna pure prendersi un po’ di vacanza da assillanti presenze quotidiane.

Colore preferito?
Verde. 50 sfumature di verde…

La pianta che ti sta più a cuore?
Devo proprio confessarlo? Ebbene la pianta che mi sta più a cuore è una rosaccia rossa celata nell’angolo più negletto del mio giardino. È talmente trash che non oso farla vedere a nessuno, perciò è solo mia!

Dove vorresti vivere?
Vivo sulle sponde del Ticino in una bellissima casa con le pareti di vetro. Mi piace starci.

La tua epoca storica preferita?
Ero bambino, un giorno la zia mi portò all’Orto Botanico e mi fece visitare la serra. Mi disse che quelle erano le felci dei dinosauri e che allora erano alte come alberi. Le chiesi come avrei potuto andare a vivere in quel tempo.

Attraverso poche parole, ci descrivi una scena che per te rappresenta “bellezza ed eleganza”?
Una signora che ho incontrato a Roma. Altissima, di una certa età, con un lercio turbante in testa, vestita di sacco sotto e sopra una tunica gualcita verdognola. Altera. In Via Dei Giubbonari intercedeva come una regina.

Cos’è per te un giardino?
Capisco che dovrei dare una risposta filosofica, ma non mi importa. Il giardino è quello che sostiene la mia mente, è me. Vivo in una casa di vetro per essere in costante rapporto con lui. Stiamo sempre insieme e ci sosteniamo.

Cos’è per te il viaggio?
Sono le piante che mi portano in viaggio. Sono come Salgari: ho un sacco di fantasia e mi documento.