Marco Rateni, dottore in architettura
L’intervista
L’ultimo libro che hai letto? E il prossimo?
“Un Ragazzo” di Nick Hornby, un romanzo con interessanti analisi psicologiche di un adulto ancora “immaturo” ed un adolescente in fase di crescita.
Normalmente preferisco la narrattiva fantasy e la letteratura di viaggio
Il tuo prossimo viaggio?
Pennsylvania. Salpo alla volta del nuovo Mondo, in cerca di nuove opportunità ed esperienze. Il mio modo di progettare nasce soprattutto da spunti ed emozioni che vivo quando viaggio
Colore preferito?
Il mio colore preferito si trova su di una sottile linea che divide il turchese ed il verdeacqua. Sono colori che rispecchiano la natura, nei suoi tratti più essenziali: il verde della vegetazione, l’azzurro del cielo e del mare
La pianta che ti sta più a cuore?
Il tiglio. Non so dare una spiegazione razionale a questa scelta. La prima volta che ho percepito il profumo dell’infiorescenza nel mese di maggio, me ne sono innamorato
Dove vorresti vivere?
Io sono profondamente attaccato alle mie radici molisane. Mi piacerebbe vivere nella sua natura incontaminata, ma amo anche viaggiare e questo significa che la mia massima ispirazione sarebbe vivere un po’ ovunque
La tua epoca storica preferita?
Sono affascinato dal mondo antico, dalla grandezza di Roma, dalla tenacia dei Sanniti. Sono attratto dai poemi cavallereschi e dalla “belle Epoque”. Simpatizzo per i movimenti della Beat generation ed il Grunge di Seattle
Attraverso poche parole, ci descrivi una scena che per te rappresenta “bellezza ed eleganza”?
Una donna che cantando, con gli occhi da sognatrice, si pettina davanti allo specchio, preparandosi per un “primo appuntamento”
Nei secoli la luna ha rappresentato simboli differenti e ha sedotto i popoli per diversi aspetti. Quale è la sua caratteristica che ti affascina di più?
Mi piace osservare e contemplare la luna dalla spiaggia, in riva al mare, quando assume una sfumatura rosata e si riflette sull’acqua. Mi trasmette serenità
Cos’è per te un giardino?
Il luogo dal quale partire per rimettere in comunicazione l’uomo e la natura. Dal bambino che muove i suoi primi passi, all’anziano che torna bambino. Uno spazio multi-sensoriale senza tempo.