Natura sensitiva e i muri della città

“Tutte le piante, dalle più umili alle più appariscenti, sono egualmente importanti. Nella nostra vita, per la nostra vita”.
(Pietro Testori)

Quando si parla di flora si pensa ad un prato fiorito o a un lussureggiante giardino: straordinari colori, profumi intensi, grandi e maestosi alberi.
La vita vegetale invece può esprimersi ed affermare il diritto alla propria sopravvivenza anche altrove, come tra i muri delle nostre città: la flora muraria, solo apparentemente modesta, costruisce spontaneamente un originale “giardino verticale” in continua evoluzione.
Poco apprezzata, le si passa accanto sfiorandola con la nostra ombra, come dice Montale, e non la si degna di uno sguardo, che invece potrebbe essere semplicemente più attento e comprensivo per scoprire un mondo verde rustico e frugale di cui tutti potremmo godere. I “randagi”, come ama chiamarli Clèment, sono piante e fiori che hanno costituito associazioni di notevole complessità, con una propria biodiversità.

È necessario renderci conto del numero non indifferente di specie appartenenti a questa umile flora cittadina e di come negli anni e nei secoli, essa si sia distribuita e insediata nelle città.

“Un muro di ‘erbacce’ è un luogo dove le varietà di piante si possono manifestare in modo molto più dinamico rispetto ad altri luoghi delle città più costruiti e curati (…)”.
Parietaria judaica, Asplenium trichomanes, Cymbalaria muralis, Asplenium rutamuraria, Antirrhynum majus, Sedum dasyphyllum, Erigeron karwinskianus (nella foto) sono solo alcune delle specie che si possono incontrare.
Imparare a conoscere le piante ospitate fra i muri della nostra città, scoprendone e contemplandone la bellezza, è uno dei modi per arrivare alla valorizzazione della nostra vegetazione. Solo allora si guarderanno gli umili fiori che crescono fra i sassi con più interesse e rispetto.

Fonte:
“Scalcinati fiori”. Osservazioni sulla flora muraria comasca
di Pietro Testori
Libro presentato dall’autore durante Orticolario 2016

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