Natura sensitiva e gli usignoli

Sapete cosa succede in questo bosco al tramonto?
Si ascolta un concerto di usignoli

Per il popolo russo è un rito praticato sin dalla notte dei tempi. “Un’esperienza straordinaria e generatrice di intense emozioni” racconta Vittorio Peretto, componente fondamentale del Gruppo Creativo Orticolario, che qualche giorno fa è andato ad Ascoltare. Il canto dell’usignolo ha ispirato molti musicisti tra i quali Stravinsky e Tchaikovsky, poeti come John Keats e Giovanni Pascoli, e secondo gli ornitologi russi è un preciso rilevatore dello stato dell’ambiente e delle fasce boschive.

L’usignolo è abbastanza tollerante al rumore, può sopportare la vicinanza di una ferrovia o di un’autostrada, ma ha bisogno di nascondersi in mezzo alla vegetazione per costruire il proprio nido, proteggere i piccoli e nutrirli con insetti. La tosatura incessante dell’erba dei giardini pubblici e il taglio degli arbusti non è certo una pratica positiva in tal senso, anzi…

Il primo censimento dei pennuti in Russia risale al 1999 nella città di Voronež e oggi anche gli appassionati contribuiscono a questa pratica nelle “serate di canto”, segnalandone i “palcoscenici” e indirizzando così i ricercatori nei luoghi indicati per effettuare il conteggio, anche nelle zone urbane.

Le melodie dell’usignolo si possono ascoltare solo da questo periodo fino all’inizio dell’estate. Successivamente devono nutrire la prole e non hanno più tempo per i concerti.

Quanta più vegetazione c’è in una zona, tanto più usignoli vi si trovano. Ascoltare per una maggior consapevolezza.

La mappa degli usignoli è pubblicata sul portale biodat.ru

La maggior consapevolezza verso ciò che la Natura rappresenta per l’uomo è il tema di Orticolario 2016

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