Nicoletta Toffano, Antonella Foti e Lucia Torielli fondano il Gruppo TFT – I Giardini del Benessere, la cui mission è diffondere la consapevolezza della potenzialità curativa del verde.
L’intervista al Gruppo TFT
L’ultimo libro che hai letto? E il prossimo?
Oltre alle riviste tecniche e ai classici di giardinaggio come “Il libro illustrato del giardino” di Vita Sackville-West, che abbiamo in comune per lavoro, ci sono anche libri “sul comodino” per diletto e relax. Ovviamente abbiamo gusti diversi e dipende anche dall’umore della giornata.
In questo momento: “Ubik” di Philip Dick e “Il Medioevo” di Jacques Le Goff per Nicoletta, “Il vigneto Da Vinci” di Giovanni Negri, un giallo con interessanti informazioni sulle viti e i cambiamenti climatici e “La dama e l‘unicorno” della Chevalier per Lucia che si sta interessando alle piante tintorie, “Infanzia di guerra in Valle Cervo. Un giardino di ricordi” di Elena Accati per Antonella
Il tuo prossimo viaggio?
Nell’immediato: un viaggio che costeggia il mare per poi risalire verso i massicci francesi; un breve giro tra Ligura, Provenza, Piemonte all’insegna di visite di giardini e scoperta di vivai. Sono in programma luoghi non normalmente accessibili ai soliti turisti
Colore preferito?
Nicoletta Toffano: in assoluto il turchese, o meglio, tutte le tonalità che passano dai verdi ai blu. I colori del mare. Dei diversi mari: dalla Sardegna alla Grecia, dall’immensità dell’Atlantico all’isoletta de Pacifico
Antonella Foti: è sempre stato il blu, ma ora sta prendendo posto il bianco, che però non è considerato un colore!
Lucia Torielli: dipende. Nei fiori, praticamente tutti. Anche le diverse sfumature di verde. Nell’abbigliamento, ho la pelle chiara, colori estivi caldi, arancio, rosa…
La pianta che ti sta più a cuore?
Nicoletta Toffano: Clematis, generosa, che appare morfologicamente quasi umana. Una passione nata con sospetto il giorno in cui ho acquistato il primo rametto “secco”. Due anni, e quel rametto si è trasformato in un’esplosione di vitalità e colori
Antonella Foti: Punica granatum, un’esplosione di colore solare in primavera-estate, frutti simpatici in autunno
Lucia Torielli: piccole piante e fiori quasi invisibili, sequoia e ceiba mi fanno sentire inadeguata. Poi Digitalis: ha combinazioni di colori fantastiche ed è interessante dal punto di vista farmacologico e cardiaco. Proprio la pianta del cuore
Dove vorresti vivere?
Nicoletta Toffano: l’acqua è il mo elemento; da sempre provo benessere nello stare vicino al mare. Tuttavia non potrei mai rinunciare al fermento di una metropoli latina. Dove quindi coniugare queste preferenze? Genova, Nizza, Barcellona, Lisbona
Antonella Foti: lontano dal traffico, su un lago
Lucia Torielli: nonostante tanti ne parlino male… Milano mi piace molto. Altrimenti, nelle Dolomiti
La tua epoca storica preferita?
Nicoletta Toffano: io ricercherei un’epoca in cui esista un diverso rapporto con il tempo rispetto a quella attuale, satura di attività frenetiche, spesso inutili. Un tempo fatto anche di quel nulla che faccia nascere pensieri e idee creative
Antonella Foti: il Rinascimento, è magico, soprattutto in Italia
Lucia Torielli: questa attuale. Al di là delle facili nostalgie romantiche, nel corso della storia non siamo mai stati così bene, comodi, curati come adesso, almeno in Occidente
Attraverso poche parole, ci descrivi una scena che per te rappresenta “bellezza ed eleganza”?
Un paesaggio naturale, linee pulite e spazi ampi, dove ogni essere vivente trova la sua giusta collocazione per creare armonia. Il fascino di forme, colori e profumi di un fiore dal suo sbocciare al suo appassire. L’eleganza e la leggerezza di una Albizia. Ma anche esseri non viventi: alcune rocce sono stupende
Come pensi di poter “contagiare bellezza”?
E’ proprio per questo che siamo interessate alla progettazione giardini, in particolare, ai “giardini del benessere” che oltre a distribuire bellezza aiutano a stare meglio, condividendo le emozioni positive
Cos’è per te un giardino?
Un luogo definito dove ci rilassiamo riprendendo contatto con la natura. E’ bello anche ripulire dalle erbacce, che peraltro sono piante a cui gli uomini non hanno ancora trovato una qualche funzione utilitaristica