Paesaggi leggendari: da Lezzeno a Lenno insieme a Streghe e Salacchi 

Sulle due sponde del Lago di Como


“La leggenda è il fiore della storia, l’espressione tipica e melodiosa con cui si esprime e canta la sua eterna poesia l’anima delle razze (…) andar erborizzando lungo le sponde del Lario alcuni fiori di leggenda che vi durano tuttora freschi e roridi nella memoria dei vecchi paesani (…)”.

Tra le “mille storie passionali delittuose e scandalose” che in passato si sono avvicendate sul lago, esistono “miti gentili, feroci, romantici, grotteschi”, custodi di una più antica memoria che racconta di torri, castelli, acque incantate, monti rupestri, doti e debolezze di bizzarri personaggi, …
Scenari ed eventi che hanno alimentato la fantasia popolare e permesso il fiorire della “pianta spontanea delle tradizioni locali”.

Nei paesi lariani, dove regnava uno spirito “ozioso e burlevole”, tra gli abitanti era usanza scambiarsi appellativi per ridicole o singolari caratteristiche.

La leggenda


Teatro della storia, due paesi affacciati sul Lario, che quasi si fronteggiano tra sponda occidentale e orientale. I suoi protagonisti, gli uomini di Lenno chiamati (poi) Salacchi, e le donne di Lezzeno dette (poi) Streghe.

Si racconta di un giorno in cui a Lenno sbarcò un “nugolo” di donne lezzenesi in cerca di marito, con l’intento di far innamorare i giovani lennesi, rinomati per essere “belli, fioriti e gagliardi”. Accadde però l’impensato: i ragazzi le rifiutarono perché “brutte da far paura”.

Ritornate a Lezzeno “con le pive nel sacco”, le donne decisero di ricorrere all’aiuto delle streghe per scoprire le arti magiche e riuscire nel loro intento. Carpiti i segreti, ripartirono alla volta di Lenno e nel tempo la loro “nuova bellezza” conquistò i giovani, seducendoli piano piano, quasi a consumarli, e rendendoli magri, secchi e sparuti, come Salacche appunto.

Il giocoso poeta Antonio Maria Stampa scrisse così:
Né giammai quelle distrutte
Membra lor ingrasseranno
Finché streghe e finché brutte
Donne in Lezzeno saranno.

Fonti:
“Leggende e tradizioni lariane” di “Il Secolo XX – Rivista Popolare Illustrata” (1923)

Cerca