Il concept
L’acqua è rappresentata dalla linea della vita che palpita in sua presenza, per ridursi ad una linea piatta laddove manca. Il giardino alla base riflette questo concetto: da una zona ricca di specie vegetali che esprime l’abbondanza di risorse, in questo caso l’acqua, si giunge, attraverso una riduzione progressiva, ad una zona costituita da un’unica specie.
Progetto e realizzazione
Annalisa Ferraris | architetto e Lino Zubani | Flora Conservation
L’intervista
L’ultimo libro che hai letto? E il prossimo?
‘Il Peso’ di Liz Moore, scrittrice e musicista americana.
“Una vita come tante” di Hanya Yanagihara, scrittrice statunitense di origini hawaiane.
Il tuo prossimo viaggio?
Tre giorni in Sicilia nei dintorni di Trapani.
Colore preferito?
Tutte le sfumature di verde salvia.
La pianta che ti sta più a cuore?
Buxus sempervirens e le piante officinali in genere.
Dove vorresti vivere?
Ovunque si “respiri la natura” e il silenzio. Preferibilmente in collina o montagna.
La tua epoca storica preferita?
Gli anni 20.
Attraverso poche parole, ci descrivi una scena che per te rappresenta “bellezza ed eleganza”?
Riconosciamo questa rappresentazione di bellezza ed eleganza in genere nelle opere di CatrinWelz-Stein, artista tedesca che realizza illustrazioni digitali di grande effetto. In particolare un’immagine scelta per il nostro gruppo di lavoro: una ninfa ballerina che nasce da una Nymphaea acquatica.
Cos’è per te un giardino?
La naturale prosecuzione del vivere domestico. Nei progetti di spazi residenziali mettiamo sempre in relazione, anche solo visiva, l’ambiente interno con quello outdoor per poter godere della natura e del benessere che ne deriva dalla sua frequentazione anche nella stagione di riposo vegetativo.
“Natura è tutto quello che sappiamo
senza avere la capacità di dirlo,
tanto impotente è la nostra sapienza
a confronto della sua semplicità.”
Emily Dickinson
Cos’è per te il paesaggio d’acqua?
A Pavia e nelle campagne circostanti il paesaggio d’acqua a noi più vicino è quello delle risaie che riflettono tramonti accesi, si colorano di giallo intenso a fine agosto e sono intervallate da piccoli paesi con i loro campanili e cascine. Un’atmosfera agreste che evoca il ricordo dei nonni e delle mondine rappresentata da numerosi pittori pavesi. Tuttavia oggi sono meno presenti per via della coltivazione del riso a secco e della trasformazione dei cascinali in edifici prevalentemente residenziali.