Viaggio con paesaggio e il giardino di Bomarzo – Puntata 2

Testo di Eleonora Diana

Puntata 2

Questa è una storia di ipotesi acquoree e d’Inquisizione, di simbologie inspiegabili e di un bosco alchemico.
Questa è la storia di un luogo magico che si chiama giardino di Bomarzo.

Entriamo nel percorso…

Avviso al lettore: le interpretazioni che seguono non fanno riferimento a dati certi. Sono basate su ipotesi di configurazioni del percorso.
Testo principale di riferimento: “Bomarzo: Il giardino ermetico di Bomarzo” (nuova edizione a cui far riferimento: “Bomarzo.Guida al Sacro Bosco”. Gangemi Editore. 2018).

Sezione A, il viale basso


La prima soglia non sarebbe stata quindi il ruscello, come è adesso, ma si sarebbe trovata tutta a destra, dove ci sono i resti dell’abbeveratoio dei cavalli, che ora sono addirittura esterni alla zona visibile del giardino.

Poi, le prime a venirci incontro, sono le due guardiane, le due sfingi.
Esse hanno connotazioni sia greche sia egizie. É come se fosse una dichiarazione di poetica: analizzate questi simboli in una prospettiva neoplatonica (ermetica ed alchemica).
La cultura egizia quanto la cultura greca sono, in due forme diverse, radici per l’interpretazione neoplatonica, in quanto entrambe collaborative nella costruzione di una simbologia più ampia. Nell’interpretazione neoplatonica, spesso divinità ed elementi mitologici delle due culture sono collegabili e intercambiabili.

Le Sfingi sono come un mistagogo, ovvero ci iniziano al viaggio come sacerdotesse silenziose.
Preannunciano un ingresso in un nuovo mondo, in un percorso iniziatico di comprensione delle analogie tra macrocosmo e microcosmo, spiegate solo a chi è capace di comprendere attraverso la simbologia mitologica greco-egizia.
Le iscrizioni ci dovrebbero aiutare nella comprensione, eppure sono enigmatiche anch’esse:
“CHI CON CIGLIA INARCATE ET LABRA STRETTE NON VA PER QUESTO LOCO MANCO AMMIRA LE FAMOSE DEL MONDO MOLI SETTE”, ovvero forse “Le ciglia inarcate e le labbra strette chiedono silenzio e prontezza dell’iniziato al suo viaggio. Le moli sette sarebbero le sette meraviglie del mondo”.1

E quella sull’altra sfinge:
“TU CH’ENTRI QUA PON MENTE PARTE A PARTE ET DIMMI POI SE TANTE MARAVIGLIE SIEN FATTE PER INGANNO O PUR PER ARTE, ovvero “tu che entri fai attenzione a una e all’altra parte e poi dimmi se tante maraviglie siano fatte per incantesimo o arte”.2

Dopodichè prospetticamente avremmo visto davanti a noi:

L’antro di Iside sul Basilisco
Cosa rappresenta? Iside rappresenta l’anno, mentre il Basilisco l’eternità. Tutto questo sta a significare “quello che vi racconto ora ha un senso e valore ora ma lo avrà per sempre”. Tra le sfingi e Iside ci sarebbero stata sette erme numi tutelari della soglia. Le erme sono state spostate, ma la percezione del confine è ancora netto.

Sulla nostra destra avremmo trovato:

La casa pendente
Secondo Rocca, esterno al discorso di percorso iniziatico vero e proprio, sembra poter essere inserita ancora nel giochino di richiami politici fatto dall’Orsini.
Dedicata al Cardinal Madruzzo, uomo vicino a Pole, uno degli uomini più in vista del partito riformatore, presente al Concilio e assolutamente in contrasto con il futuro Papa Giulio III, la casa pendente sembra sia una citazione estratta da una tavola di un libro importante per l’epoca (Symbolicarum Quaestionum di Achille Bocchi), al cui interno sono stati possibili, grazie alla protezione dei farnese, chiari riferimenti a Pole, Giulio Camillo Delfino e Marco Antonio Flaminio (un’altro dei vicini a Pole).
Apparentemente, quindi, erige un monumento strano che è un invito per il Cardinal Madruzzo al riposo e alla calma… ovviamente quella obbligata da una condizione politica estremamente di pericolo.

Nella mappa di Rocca, alla casa pendente seguirebbe:

Il teatro
É una dichiarazione d’intenti e poetica di tutto il giardino (una sorta di “leggete Delminio!”).

Tutto il piazzale sarebbe studiato appositamente intorno al simbolo di dichiarazione fondamentale del giardino.
Il teatro è storto, la scena piccola: partendo da questo presupposto, le interpretazioni sono state una miriade. Ma bisogna cambiare il punto di vista: il teatro non avrebbe dovuto essere calpestato da attori ma essere osservato. Il teatro nel giardino è il simbolo del teatro del Delminio.
Attraverso questa interpretazione, molte opere considerate stranezze (in quanto non inseribili in una lettura coerente) prenderebbero il loro posto all’interno di un discorso più coeso, anche se ipotetico. Probabilmente ci sarebbero stati lungo la camminata anche specchi deformanti ora persi, che avrebbero dato una forma ancora più teatrale.

L’antro delle ninfe
“L’ANTRO LA FONTE IL LI ET D’OGNI OSCVRO PENSIERO ME GL”3

Rocca lo collega (il passaggio è sempre il Teatro del Delminio) all’Antro delle Ninfe di Porfirio (discepolo di Plotino) dove l’incipit è:
“L’antro di Itaca descritto in questi versi da Omero è un enigma: in capo al porto vi è un olivo dalle ampie foglie. Vicino è un antro, amabile, oscuro, sacro alle Ninfe chiamate Naiadi; in esso sono crateri e anfore di pietra; lì le api ripongono il miele.”4

Le Ninfe sarebbero quindi le Naiadi, mentre Bomarzo riproduce i vasi e crateri di pietra tutt’intorno.

Qui si chiarisce sempre più come l’acqua sia molto presente nelle simbologie del giardino. Molto sembra girare intorno a Oceano e la connessione con un’acqua primordiale.
Infatti le Naiadi sono le ninfee delle fonti e delle sorgenti, figlie, seguendo una delle varianti mitologiche, di Oceano.
Le sfingi stesse sono legate a Oceano, in quanto sue nipoti, perché figlie di Echidna, cugina delle Naiadi e che incontreremo più avanti.
Secondo un’altra versione Echidna sarebbe figlia delle divinità marine Ceto e Forcio, e sorella delle tre Gorgoni, tra cui Medusa, bellissima amante di Poseidone.5

Seguendo Delminio
“Ma tornando noi al convito, che l’Oceano fa a Dei, dichiamo l’Oceano non esser altro, che l’acqua della sapienza, che fu ancora avanti alla materia prima, che è la prima produttione, et i Dei convitati non esser altro che le Idee nel divino esemplar conspiranti in un medesimo spirito: percioche tutto quello, che è in Dio, è esso Dio.”6

Il Proteo
Nella mitologia greca è lo zio di Echidna, famoso per la capacità di metamorfosi. Che cosa rappresenta? Seconda Rocca il primo grado dell’alchimia, la Luna. Direttamente da Delminio, l’origine, il caos, il verbo. “Et questa fu la materia prima chiamata altramente Chaos, et da Platonici anima del mondo, et da Poeti Proteo.”7

La Gigantomachia
Dopo le Naiadi, prima del Proteo e più o meno all’altezze delle fontane “politiche”, Ercole in combattimento rappresenterebbe la difficoltà del percorso che stiamo compiendo e compiuto dallo stesso stesso Orsini. Non sarebbe l’Orlando, come da alcuni ipotizzato, ma la lotta tra Ercole e Anteo. L’eroe sarebbe l’anima razionale contro gli istinti animali. Alteo, che prendeva forza dalla terra, viene alzato dal suolo, quindi da sua madre, e sconfitto. Solo l’anima divina, con l’allontanamento dalla terra, può permettere l’illuminazione finale. La rosa degli Orsini all’interno dello scudo di Eracle sarebbe insomma l’identificazione nella battaglia tra anima spirituale e istinti dello stesso Orsini.

Ci troveremmo all’incrocio di Saturno e il Grado Gorgone.
“Sarebbe impossibile dirimere la questione se Vicino stesso non avesse inteso lasciare un indizio. Scolpita nella corazza, quasi nascosta alle spalle dell’eroe, vi è infatti l’immagine di una gorgone. La traccia non potrebbe essere più chiara”.8

Quindi il primo livello sarebbe una sorta di dichiarazione d’intenti e l’inizio del cammino che noi stiamo compiendo attraverso l’acqua, seguendo il Delminio. Per far cosa?
Come ci siamo detti per ritrovare, “ricordare”, in un viaggio acquoreo verità e conoscenza.

Sezione B, parte rialzata


Secondo Rocca, la seconda parte inizierebbe da una scalinata poco prima del Proteo, dove incontreremmo un secondo livello di evoluzione.

La dea dorminente
Non molto chiaro su chi rappresenti, secondo Rocca, potrebbe essere Afrodite. Ma che cosa rappresenta Afrodite nella lettura alchemica? Venere rappresenta l’albedo, ovvero la distillazione, simbolicamente la liberazione dalla corporeità, un salto di livello. In generale, nella visione alchemica: “Si partiva dal presupposto che i singoli metalli rappresentassero diversi gradi di maturità o di degenerazione di un’unica materia fondamentale, impegnata a percorrere la sua strada verso la perfezione, ovvero verso l’oro. Per facilitarle il passaggio attraverso le sette porte dei demoni planetari si ricorreva alla gnosi, alla conoscenza di pratiche magico-astrali”.9
Perchè dorme? Anticipa il risveglio che stiamo compiendo?

Nettuno e la fontana
Dopo la Venere dormiente, arriviamo alla fontana di Nettuno o Poseidone, nel Delminio degno rappresentante del primo elemento, acquoreo e lunare. Cosa può rappresentare? Rocca non ci aiuta particolarmente, allora ci aiutiamo con il simbolo di Nettuno nella cultura greca.

Fratello di Ade e Zeus, secondo Robert Graves rappresenta con loro il passaggio dal culto della dea Madre alla religione maschile. A livello di simbologia alchemica, Nettuno rappresenta, tra le altre cose, la conoscenza superiore, le visioni, il senso della divinità. Rappresenta il momento della Solutio, quando la materia prima viene disciolta in acqua. É una morte simbolica, in cui l’io si disgrega per permetterci, poi, di riconquistare consapevolezza.
Ipotesi: stiamo morendo. Stiamo avanzando verso la morte e la riconquista della memoria.

Fatto un veloce salto, arriviamo a una nuova sezione, verso le acque non più primordiali, ma forse quelle della morte e memoria?

Cibele
É il nume tutelare della Terra, usata da Delminio per rappresentare la Terra e le sue arti.
La dea è accompagnata da due leoni, Melanione e Atalanta che più in là nel percorso, combattono contro le sirene (animali ancora una volta acquatici) che si stanno transformando in Arpie, creature dell’Ade, dedite alla tortura, al carcere e ai sulpizi.
Ma chi è Cibele? É un’antica divinità anatolica, venerata come Grande Madre Idea. La sua interpretazione è doppia: ha un aspetto di costruzione e uno di distruzione. Il legame con le divinità infernali è chiaro in questa zona anche per la presenza di Persefone e Cerbero e in particolare la Bocca tartarica.
Ma cosa significa la loro presenza?
Stiamo passando nelle acque del Lete, fiume dell’aldilà che, se bevuto con moderazione, permette di far tesoro delle proprie esperienze?

Sezione C


Echidna
La sua figura, con il Drago e Manione e Atlanta (i due leoni) che lo combattono, si trovano all’ultimo livello nella mappa.
Echidna forse rappresenta il legame sempre più profondo tra le acque primordiali per i suoi rapporti di parentela e il mondo dell’Ade? Lei è la madre di Cerbero, il grande guardiano dell’aldilà.

Il drago rappresenta la forza distruttrice, la crudeltà e la vendetta. Per Rocca è facilmente sovrapponibile con lo stemma di pontificio Di Gregorio XII, papa violentissimo contro gli eretici.

“Il papa Boncompagni accolse con gioia la notizia della strage degli ugonotti, il massacro indiscriminato di decine di migliaia di calvinisti francesi, perpetrato a freddo nella notte tra il 23 e il 24 Agosto. Gregorio XIII donò cento scudi al messaggero che per primo l’informò dell’eccidio, ordinò che in segno di festa sparasse il cannone di Castel Sant’Angelo, fece coniare una medaglia commemorativa della strage e incaricò Giorgio Vasari di affrescare gli appartamenti regali del Vaticano con una rappresentazione del più grande massacro perpetrato nell’età della Controriforma.”10

Dunque, la verità sta forse passando attraverso la sofferenza personale e quella di un epoca? Lepanto, posto sullo stesso piano del massacro degli infedeli da Gregorio XII in una solenne funzione, gli aveva portato via un figlio. La presa di posizione e la critica politica crea un doppio legame con l’esperienza personale e la ricerca della verità.

Tempietto a Giulia
Il tempietto di Giulia Farnese all’esterno del percorso non sarebbe un elemento così importante in quanto servirebbe solo in una prospettiva ben precisa a rafforzare i rapporti Farnese-Orsini. Rappresenta quindi ulteriore simbolo politico.

“Il tempio di Giulia rimarrà un enigma fino a che non si comprenda che esso è, allo stesso tempo, un memoriale privato, una testimonianza di appartenenza dinastico-politica e il luogo in cui si celebra la raggiunta purificazione, l’acquisizione della conoscenza.”11

Forse è questa la strada giusta per interpretare il grande enigma di Bomarzo? Forse parla il percorso di un uomo che ha dedicato la sua vita a una presa di posizione politica unita a un percorso di scoperta della verità?
Lasciamo che Bomarzo continui ad affascinarci con il suo non detto, il suo dolore, il suo percorso iniziatico.

Note:

  1. Entrambe le iscrizioni sono estratte da Antonio Rocca. “Sacro Bosco: Il giardino ermetico di Bomarzo” (Italian Edition). Sette Città. Edizione del Kindle.
    Posizione 598-599.
  2. Entrambe le iscrizioni sono estratte da Antonio Rocca. “Sacro Bosco: Il giardino ermetico di Bomarzo” (Italian Edition). Sette Città. Edizione del Kindle.
    Posizione 598-599.
  3. Antonio Rocca. “Sacro Bosco: Il giardino ermetico di Bomarzo” (Italian Edition). Sette Città. Edizione del Kindle.
    Posizione 833.
  4. Antonio Rocca. “Sacro Bosco: Il giardino ermetico di Bomarzo” (Italian Edition). Sette Città. Edizione del Kindle.
    Posizione 837.
  5. Le connessioni familiari sono tratte da Robert Graves. “I miti greci”. Longanesi.
  6. Giulio Delminio Camillo. “L’idea del Theathro” (Italian Edition). Edizione del Kindle. Venduto da Amazon Media EU S.à r.l.
    Posizione 261
  7. Giulio Delminio Camillo. “L’idea del Theathro” (Italian Edition). Edizione del Kindle. Venduto da Amazon Media EU S.à r.l.
    Posizione 154
  8. Antonio Rocca. “Sacro Bosco: Il giardino ermetico di Bomarzo” (Italian Edition). Sette Città. Edizione del Kindle.
    Posizione 899.
  9. Alexander Roob. “Alchimia e mistica. Segni e meraviglie”. Taschen
  10. Antonio Rocca. “Sacro Bosco: Il giardino ermetico di Bomarzo” (Italian Edition). Sette Città. Edizione del Kindle.
    Posizione 1108.
  11. Antonio Rocca. “Sacro Bosco: Il giardino ermetico di Bomarzo” (Italian Edition). Sette Città. Edizione del Kindle.
    Posizione 1197.

Fonti:
Alexander Roob. “Alchimia e mistica. Segni e meraviglie”. Taschen
Antonio Rocca. “Sacro Bosco: Il giardino ermetico di Bomarzo” (Italian Edition). Sette Città. Edizione del Kindle. > nuova edizione a cui far riferimento: “Bomarzo.Guida al Sacro Bosco”. Gangemi Editore. 2018
Giulio Delminio Camillo. “L’idea del Theathro” (Italian Edition). Edizione del Kindle. Venduto da Amazon Media EU S.à r.l.
Dino Garcìa Duranti. “Sacro bosco di Bomarzo: guida esoterica”. Lighthouse Publisher
Robert Graves. “I miti greci”. Longanesi.

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