Viaggio con paesaggio e Quinta da Regaleira

Testo di Anna Rapisarda Visual Designer

Si trova in Portogallo, a Sintra, una cittadina collinare a pochi chilometri da Lisbona.
Un luogo enigmatico e dal grande fascino. Il suo nome è Quinta da Regaleira.

Un palazzo e un parco in cui serpeggia un percorso iniziatico lungo il quale s’incontrano architetture, grotte, fontane, logge, labirinti, laghetti, statue e pozzi collegati fra loro da passaggi sotterranei.

Il sogno di António Augusto Carvalho Monteiro


Patriminio dell’Unesco, la tenuta ha cambiato diversi proprietari nel corso dei secoli, fino al 1892, anno in cui viene acquistata dall’entomologo António Augusto Carvalho Monteiro.
Dopo qualche anno, nel 1904, commissiona un progetto all’architetto e scenografo cremasco Luigi Pietro Manini per realizzare il suo sogno: trasformare tutta la proprietà in un’opera che rifletta non solo la sua concezione del mondo, ma che ricordi il glorioso passato lusitano, con i suoi stili architettonici e le scoperte geografiche dei suoi navigatori.
Ecco la nascita di Quinta da Regaleira, così come la vediamo oggi.

Gli stili architettonici e i giardini


Dal gotico-manuelino nei decori nel palazzo, al rinascimentale, al romanico, diversi stili si fondono e si alternano tra grandi alberi come sequoie e magnolie, piante esotiche, gigantesche felci e una collezione di Fuchsia disseminata in lussureggianti e simbolici giardini. Tra le fitte zone boscose del parco s’inerpicano poi innumerevoli e tortuosi sentieri in cui è facile perdere la percezione del tempo e dello spazio.

Esoteria, alchimia, mitologia e religione


Ovunque pulsano riferimenti esoterici, alchemici e mitologici. Qui ogni pietra è avvolta dal mistero, come nel caso dei due pozzi, chiamati anche le “Torri Invertite”, che si addentrano nelle viscere della terra attraverso un’architettura a chiocciola percorribile.
Aldilà dei racconti intorno al significato allegorico, al reale utilizzo e ai riti che vi siano stati compiuti, i due pozzi sono diversi fra loro, ma uniti attraverso passaggi sotterranei.
Il “Pozzo incompiuto” sembra creato con blocchi irregolari di nuda pietra, mentre la pavimentazione sul fondo del “Pozzo Iniziatico”, che si snoda su 139 gradini, riporta una rosa dei venti su una croce templare in marmo policromo. Il suo percorso è scandito da colonne e nicchie con archi a tutto sesto.

Altre croci si ripetono nell’intero complesso, come la Croce dell’Ordine di Cristo sulla pavimentazione della “Cappella della Santissima Trinità”, quello stesso ordine monastico militare, erede dei Cavalieri Templari in Portogallo, grazie al quale vennero realizzate le imprese marittime che diedero inizio all’epoca delle scoperte.

Nella visione del mondo di Monteiro sono vivi infatti gli ideali neotemplari, che in Portogallo hanno una lunga tradizione.
Quinta da Regaleira è dunque un’opera romantica, che riflette lo spirito dei tempi in cui è stata concepita. Forte e potente è il suo simbolismo esoterico, continuo è il passaggio dalla luce alle tenebre, il percorso di “morte e rinascita”.

L’ispirazione alla mitologia è raccontata nelle statue, nelle sculture, nelle fontane e nelle grotte disseminate nel parco: dalla Grecia all’antica Roma, all’Egitto.

Tra rocce e laghi


Tra gli accessi diretti ai passaggi sotterranei, il “Lago della Cascata”, incastonato in una roccaglia e circondato dalla vegetazione, può essere attraversato camminando su quindici pietre piane che affiorano dalla superficie.
Un altro specchio d’acqua, il “Lago”, è attraversato da un ponte e circondato in parte dalla “Grotta del Labirinto”, una serie di cunicoli scavati nella roccia tra passaggi e scale che sembrano finire nel nulla, nella totale oscurità. Addentrandosi e attraversando il buio, si ritrova invece la luce, sbucando in altri punti del giardino.

Quinta da Regaleira è un viaggio nel mistero, tra scoperta e magia, arte e simbologia.

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